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giovedì 25 maggio 2017

“Second Hand Effect” Essere Green conviene. Vediamo i dati Italia ed Europa.

B2B Milano Refurbished iPhone

Lo hanno chiamato “Second Hand Effect” ed è quello che deriva dal mercato dell’usato. Molti gli effetti, uno dei più importanti è senz’altro l’impatto green, calcolato, sull’Europa, in un risparmio di 16,3 milioni di tonnellate di gas serra all’anno, l’equivalente di 1.440 viaggi attorno alla terra. Un dato importante, a cui l’Italia ha contribuito nel 2016 con il risparmio di ben 6,1 tonnellate di anidride carbonica, come dire un’idilliaca Milano senza traffico per ben tre anni e mezzo.  

I dati vengono da un report internazionale commissionato da Schibsted Media Group, gruppo norvegese cui fanno capo otto grandi piattaforme web di compravendita dell’usato in Europa: da Blocket in Svezia a Leboncoin in Francia a Subito in Italia.  

La ricerca, condotta dall’Istituto Svedese di Ricerca Ambientale (IVL), ha permesso anche di scomporre il dato in categorie merceologiche e si è scoperto - senza grandi sorprese in questo caso – che il comparto che ha permesso il maggior risparmio di anidride carbonica in Italia è stato quella dei Motori (4,9 milioni di tonnellate di CO2 risparmiate), seguita da Arredamento e beni per la casa (842.629 tonnellate), Elettronica (368.585) e Sport e Hobby (59.972).  

Da cosa viene il risparmio e il conseguente effetto positivo sull’ambiente? Dal fatto che ogni oggetto usato rivenduto – auto, divano o cyclette comprata in un momento di entusiasmo per il fitness - rimpiazza la produzione di uno nuovo e, anche la sua dismissione.  


Un altro dato interessante sull’Italia viene dalla classifica delle città che hanno risparmiato più anidride carbonica nel 2016. “E qui la ricerca sfata gli stereotipi, vedendo Napoli capofila nella top five con 648.778 tonnellate di CO2 risparmiate”, spiega Melany Libraro, amministratore delegato della piattaforma “Subito”. Seguono Roma (511.662 tonnellate), Milano (340.228) e Torino (302.840).  

Si tratta di una ricerca che per ora riguarda solo una delle grandi realtà della compravendita online di usato in Italia (con 8 milioni di utenti), ma che viene salutata con entusiasmo da chi si occupa di queste tematiche. “Guardiamo con attenzione e speranza a esperienze come quelle descritte in questo report”, dice Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e Energia di WWF Italia, “una delle chiavi del futuro saranno la sharing economy e l’economia circolare, cioè l’uso efficiente e il risparmio delle risorse”. 

Il mercato dell’usato fa parte della economia circolare, è diversa dalla sharing e consiste nel superamento della economia lineare produco-consumo-butto verso la modalità produco-consumo-riuso, che fa tornare l’oggetto in circolo risparmiando in termini di consumo delle risorse e emissioni sia in fase di produzione sia di smaltimento.  

Un’economia buona e in crescita, se la ricerca realizzata da Doxa per Subito nel 2016 fa ha quantificato il mercato del second hand in 19 miliardi, uno in più rispetto al 2015, equivalente all’1,1% del Pil. 

Un altro “effect” positivo della crisi, in ultima analisi? “No, che il propulsore della crescita del mercato dell’usato sia merito della crisi è più una credenza che una verità” sorride Melany Lubraro, “ Crisi o non crisi, il mercato ha continuato a crescere perché il motivo per cui il consumatore lo sceglie è sempre meno per necessità e sempre più per fare economia smart o sviluppare la sostenibilità ambientale”. 

E siccome il “Second Hand Effect” è un progetto a lungo termine si aspettano altri dati e altri buoni “effetti”.